

di Morena Zingales
“A partire da oggi i nostri comuni sono gemellati – lo dice il Sindaco di Toritto di Puglia, Michele Geronimo -, con questo possiamo proseguire a lungo un percorso e poter crescere insieme”. “Negli anni scorsi abbiamo pensato – spiega Geronimo – prima con Sandro Vitali e Angelo Antonellini di vivere una lunga fase di fidanzamento, chiamiamola così, durata un decennio che poi, dopo tutti questi anni, è arrivata alla fine ad un gemellaggio. Oggi è la conclusione di una fase – continua il sindaco pugliese – ma è allo stesso tempo l’apertura di un’altra e questo mi porta ad essere un po’ emozionato perché è un momento importante per la nostra e vostra comunità. Questo evento si ripeterà nella nostra festa patronale a Toritto di Puglia, dove avremo l’onore di ospitare, sia l’amministrazione comunale di Spello, sia quella di Alfonsine perché firmeremo il gemellaggio anche con loro. Firmare due gemellaggi nello stesso giorno ci rallegra molto”.
“Perché ci stiamo gemellando? Si domanda il Sindaco Geronimo: i gemellaggi sono un momento di crescita e di apertura delle nostre menti. Abbiamo imparato tante cose entrando nei comuni, nei municipi di Spello e di Alfonsine. Sono convinto che la cosa sia reciproca, perché conoscere l’altro e gli altri, il modo di fare e di essere, rappresenta sicuramente un arricchimento. Si soffre molto a fare i sindaci, ma questi aspetti sono davvero tra i più belli, ti ripagano, ti fanno crescere e ampliano il proprio bagaglio culturale. [GUARDA LE FOTO]
Però abbiamo un compito ed è questa la ragione del gemellaggio. Volge al termine, sia il nostro mandato che quello del vostro sindaco però non possiamo fare in modo che quello che abbiamo costruito poi finisca con i nostri mandati. Il compito che abbiamo davanti a noi è quello di continuare sempre di più a cementare le nostre comunità, perché quel sapore gradevole di amicizia che noi viviamo quando stiamo nei comuni reciproci, lo vivano sempre di più i nostri concittadini, perché la crescita sia di tutte le nostre comunità e non parlo solo di una crescita economica. Stiamo parlando di comuni italiani e abbiamo tutti delle caratteristiche simili; tutti i tre i comuni vivono della coltivazione della propria terra, ma l’aspetto più bello non è solo questo, ma è anche quello dell’apertura delle nostre menti. In quanto essere umani – conclude –abbiamo il dovere di aprire le nostre menti e di spingere tutti quelli che ci stanno intorno ad avere un’opportunità, perché tutti quanti possiamo mettere il naso fuori dalla propria porta”.
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