Umbraflor è un ente utile o no? M5s Umbria fa “le pulci” alla gestione

Risultati del progetto “TracFor”, presentati a Umbraflor
Risultati del progetto “TracFor”, presentati a Umbraflor

Umbraflor è un ente utile o no? M5s Umbria fa “le pulci” alla gestione

La consigliera regionale del M5S Maria Grazia Carbonari interviene sull’audizione di ieri in Prima Commissione dell’amministratore unico di Umbraflor e manifesta “i forti e plausibili dubbi circa la reale utilità di questo ente che svolgerebbe attività vivaistiche e di ricerca, oltre a manutenzione del verde già in capo ad Afor”. Carbonari parla di situazione economico-finanziaria “fortemente peggiorata negli ultimi anni, con in più assunzioni e consulenze ad ex politici”.

“Audizione di ieri dell’amministratore unico di Umbraflor su situazione società: già oltre due anni fa avevamo sollevato dubbi sulla reale utilità di questo ente che svolgerebbe attività vivaistiche e di ricerca, oltre a manutenzione del verde che già svolgerebbe Afor.

Nel frattempo la situazione economico-finanziaria descritta nei bilanci ha continuato a peggiorare e si rilevano assunzioni e consulenze ad ex politici”.

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Maria Grazia Carbonari

Così la consigliera regionale Maria Grazia Carbonari (M5S) che aggiunge: “Nonostante i ‘Ricavi da vendite’ sarebbero rimasti sostanzialmente fermi dal 2014 al 2017 a circa 1,3 milioni di euro, quasi ogni anno il ‘Reddito operativo’ stato negativo”. L’audizione svolta ieri a Palazzo Cesaroni in sede di Prima Commissione è stata richiesta da Carbonari nell’ambito di un “approfondimento sulle partecipate regionali”.

L’esponente del M5S spiega che come gruppo regionale già due anni or sono “avevamo sollevato dubbi sulla reale utilità di un ente svolgerebbe attività vivaistiche e di ricerca, oltre a manutenzione del verde che già svolgerebbe AFOR, ma nel frattempo frattempo la situazione dei bilanci ha continuato a peggiorare. Tanto che nel 2017 (ultimo bilancio disponibile) Umbraflor avrebbe chiuso il bilancio con una immensa perdita di oltre 345mila euro”.

Carbonari rileva che questo “negativo” risultato si è ottenuto “nonostante l’ente goda di un immobile gratuito messo a disposizione dalla Regione e sub-affittato ad una cooperativa a 8mila euro al mese”. Sul fronte dei debiti la situazione, secondo Carbonari continua a peggiorare con un “preoccupante aumento: da 2.403.695 euro nel 2014 a 2.936.321 euro nel 2017.

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Di questi 1.353.952 euro risulterebbero verso la Regione Umbria e 152.332 euro verso AFOR. E la composizione di alcune voci di bilancio come ‘Altre immobilizzazioni immateriali’ (aumentate vertiginosamente dagli 11.040 euro del 2014 agli 816.098 euro nel 2017) non sarebbe indicata e senza chiarimenti del revisore”. Altra questione su cui si punta il dito è quella relativa ai “Crediti non esigibili” con “elementi probativi in grado di raccogliere in merito al presumibile valore di realizzo dei crediti non sufficientemente completi”, con “ulteriori crediti piuttosto vecchi derivanti da gestioni passate … di difficile realizzo…

E con una carenza informativa nella Nota integrativa” circa “la sostanziale incertezza sul recupero dei crediti sopra descritti”. Carbonari rileva ancora un importo “notevole, rispetto al fatturato delle ‘Rimanenze finali’ pari a 1.480.000 euro, sembra attestate da un agronomo ma di cui chiederò conto. Ma la gravità della situazione di UmbraFlor sembra evincersi anche dalla conclusione della “Relazione del revisore unico” che “invita l’amministratore a perseguire obiettivi di efficienza ed economicità nell’azione amministrativa al fine di ottimizzare il rapporto tra costi e risultati, rivedere il programma triennale delle attività procedendo ad una revisione e razionalizzazione dei costi aziendali… pianificando … per il raggiungimento delle finalità istituzionali ed il pareggio di bilancio”.

Ma l’esponente del M5S sottolinea che nonostante tale sollecitazione, UmbraFlor nel 2017 “avrebbe continuato a spendere grandi somme per il personale: oltre 690mila euro per circa 35 unità, e per i Servizi, con oltre 418mila euro”. per le quali chiederò un dettaglio maggiore per capirne la composizione. Nella sezione ‘amministrazione trasparente’ del sito non riporta tutte le informazioni su incarichi, consulenti e collaboratori, nonostante tale informazione sia obbligatoria”. Carbonari rileva poi che nelle delibere più recenti sono state rilevate assunzioni, inquadramenti in organico e incarichi a persone, legate al PD o a liste locali di Centrosinistra .

“Non conosciamo né discutiamo le singole capacità individuali, ma appare statisticamente “curiosa” una concentrazione politica a favore di una sola parte. Chiederemo verifiche agli organi competenti al fine di valutare che tutte procedure di selezione siano state adeguatamente pubblicizzate e si siano svolte nella massima trasparenza e rispetto della legge. Magari se in futuro anche UmbraFlor verrà assorbita dalla Regione queste persone diventerebbero pure dipendenti pubblici? Siamo sempre stati convinti che ricerca e professionalità vadano tutelate, ma vogliamo assicurazioni che nelle partecipate vi sia vera pubblicità dei bandi, assoluta trasparenza e meritocrazia. Lo impone l’articolo 97 della Costituzione e soprattutto la morale in una epoca dove migliaia di candidati lottano per manciate di posti pubblici con estenuanti concorsi”.

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