Spello, “Scusa, Angela!” Don Sergio Andreoli

Mi incarico da solo, Sant’Angela, di chiederti scusa e di dirti di avere pazienza. Chi scrive e parla di te, infatti, senza aver fatto studi particolari, ripete, tra tante cose vere, anche qualche notizia inesatta o addirittura falsa. Abbi pazienza! Verrà il momento che gli errori saranno eliminati e le inesattezze corrette. C’è chi continua ad affermare che eri illetterata; tu sai che io penso il contrario; come facevi, altrimenti, a capire quello che fr. A. – che metteva per iscritto le tue confidenze – ti rileggeva in latino? C’è anche chi esagera nel presentarti come donna peccatrice; sicuramente va oltre quello che gli è permesso! Qualcuno confonde fr. A., redattore del Primo Memoriale – nel Liber ce ne sono dieci – con il Cappellano del Vescovo, che accolse la tua Confessione Sacramentale e ti dette l’Assoluzione, nella Cattedrale di San Feliciano, al’inizio della tua nuova vita.

Scusa! Vedrai che le esatte informazioni sulla tua esperienza e sulla tua dottrina – due cose profondamente diverse – troveranno sempre più spazio nei discorsi e negli scritti in Italia e fuori. Ti sei accorta, poi, che di Mas. – Masazuola, interpretano i Frati Minori Ludger Thier e Abele Calufetti – si dice quasi nulla; questo sicuramente non ti è gradito, perché tu ha condiviso molte cose con lei e anche lei ha fatto un bel cammino spirituale. Non far caso, poi, che, per parlare dei tuoi figli spirituali – quando sei morta il 4 gennaio 1309, molti di loro stavano accanto al tuo letto -, si usi il termine Cenacolo! Sai che ti chiedo, perché la situazione migliori? Intercedi, affinché gli studi su di te si estendano sempre più fra gli intellettuali; che essi siano, però, liberi da pregiudizi e pronti a leggere, con spirito critico, quanto è stato fin qui prodotto. In questo campo, ripetere non vale la pena e il copia e incolla non serve. donsergiose@gmail.com

 

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