Diario – Susan, don Sergio Andreoli

Non capita spesso incontrare un’artista.
In particolare, un’artista, che si occupa di merletti.
Ebbene, io ho avuto questa fortuna e voglio parlarne.
A Spello molti la conoscono già, perché vi ha fatto una importante mostra di prodotti, che hanno come punto di riferimento proprio questo genere di opere femminili, spesso maltrattate e disperse fra cose da buttare.
Viene dagli Stati Uniti d’America, ma, nonostante tutto, si difende abbastanza bene con la nostra lingua.
Ama camminare, anche per avere ispirazioni da tradurre poi in opere d’arte.
Ama il nostro meraviglioso Monastero di Santa Maria Maddalena, con le sue Agostiniane sempre attive e accoglienti, che destano cordiale ammirazione in chiunque le incontra.
Apprezza anche quello che noi italiani siamo capaci di fare, dalla cucina – senza, però, esagerare – alla letteratura contemporanea.
Vorrebbe – e ci mette tutto l’impegno, aiutandosi anche con lo smartphone, per raggiungere l’obiettivo -, possedere l’italiano, come se lei fosse italiana dalla nascita,
Questo le fa onore, ma mi frulla in testa la paura che non ci riuscirà facilmente, perché l’inglese è mille miglia distante, nella sua essenza, dalla lingua di Dante Alighieri e di Trilussa, che – purtroppo per lei! – viene dal latino.
Comunque, da queste colonne la esorto a non arrendersi e le auguro di riuscire, pagando il prezzo di una bella faticata, almeno a non dire spropositi, quando coniuga i verbi al participio passato, partendo dall’infinito presente.
Auguri, Susan!
donsergiose@gmail.com

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