Spello, bilancio previsione 2014, Comune in approvazione, tra primi in Italia

Cittadini e Associazioni “adottano” le aree verdi comunali

(spellooggi.it) SPELLO – Il Consiglio comunale ha approvato, nella seduta di martedì 17 dicembre, il bilancio di previsione per l’anno 2014, il bilancio triennale 2014-2016 ed i relativi allegati. “Spello è tra i primi Comuni d’Italia ad aver predisposto ed approvato il bilancio di previsione per il 2014 – afferma l’assessore alle finanze Vittorio Ciancaleoni -, l’Ente sarà così in grado di poter operare a pieno regime sin dai primi giorni del prossimo anno”.

Quella del 2014 è una manovra complessiva di 9.047.476,86 euro, di cui 7,1 milioni di parte corrente, 1,23 milioni per investimenti e 680 mila euro per servizi conto terzi, con il bilancio che rispetta il Patto di stabilità. Per quanto riguarda l’Imu, per il 2014 sono state confermate le aliquote del 2013: per l’abitazione principale e pertinenze aliquota a 0,35%, mentre per gli altri fabbricati e terreni edificabili l’aliquota e’ stata confermata a 0,90%, per le abitazioni tenute a disposizione non locate 0,96%. I cittadini spellani non dovranno pagare sulle prime case la Mini Imu, la cui scadenza, prevista per il 24 gennaio 2014, riguarderà invece i cittadini residenti in quei comuni che hanno aumentato l’aliquota Imu oltre il 4 per mille. La novità del 2014 è la riduzione dell’addizionale Irpef: si passa dalla precedente aliquota unica ad aliquote progressive differenziate per scaglioni di reddito, con esenzione totale per i redditi fino a 10 mila euro.

La Tares resterà, per le utenze domestiche e non domestiche, tra le più basse rispetto a quelle applicate negli altri comuni del comprensorio e ben al di sotto della tariffa rifiuti media dell’Umbria. Non è stata prevista per il 2014 l’applicazione della tassa di soggiorno. Invariate anche la Tosap, l’imposta di pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni e le altre tariffe. Nell’ottica di un’azione di riduzione e razionalizzazione della spesa, è stato confermato il taglio delle indennità del 10% per sindaco e giunta, del 30% dell’indennità di funzione e di risultato del direttore generale e del 10% dell’indennità di posizione dei responsabili di area. Resta fermo l’importante impegno per i servizi culturali, educativi e socio-assistenziali.

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