Aggressione con bastoni e catene a Cannara, condannate due persone

Aggressione con bastoni e catene a Cannara, condannate due persone

Aggressione con bastoni e catene a Cannara, condannate due persone

E’ stata una triste storia di debiti non pagati, nata tra amici, quella che il giorno 10 gennaio 2020, a Cannara, ha visto il suo epilogo con un tentativo di pestaggio ai danni di tre ragazzi perugini. Gli aggrediti, immediatamente, avevano dichiarato di essere stati vittime di una imboscata quando, arrivati a Cannara verso le cinque del pomeriggio con la loro macchina, si erano visti la strada sbarrata da due autovetture, dalle quali erano scese circa dieci persone, tutte armate di catene e tubi di ferro.

Gli assalitori avevano cominciato subito a colpire la macchina dei malcapitati che, per fuggire, avevano dovuto speronare anche una delle vetture degli assalitori, per poi allontanarsi di gran corsa. Da qui l’immediata richiesta di soccorso tramite il 112 da parte di uno dei ragazzi ed una prima sommaria spiegazione di quanto stesse accadendo.

Il fatto, certamente grave per il contesto urbano e le modalità con le quali si è svolto, ha dato inizio alle indagini da parte dei Carabinieri di Assisi, in particolare quelli dell’Aliquota Operativa della Compagnia che, a seguito di serrati accertamenti, acquisizioni testimoniali e riscontri investigativi, sono riusciti ad individuare i presunti mandanti e gli autori del fatto, in due ragazzi folignati con i quali uno dei tre aggrediti, in passato, aveva avuto dei dissapori per motivi economici, mentre le altre due vittime sono risultate completamente estranee ai fatti.

La complessa vicenda è stata rappresentata all’Autorità Giudiziaria spoletina che, valutati tutti gli accertamenti eseguiti e rilevatane la validità, ha emesso un’ordinanza di misura cautelare, notificata nei giorni scorsi (che consiste nel divieto di avvicinamento alle presunte vittime) nei confronti dei due giovani individuati come presunti autori della spedizione punitiva, entrambi di origine marocchina, ma con cittadinanza italiana, noti alle forze di polizia, 30enni, ravvisando altresì, nei loro confronti, anche altre ipotesi di reato (estorsione, rapina, danneggiamento aggravato e porto abusivo di oggetti atti ad offendere) per i quali gli stessi dovranno essere giudicati dal Tribunale di Spoleto.

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