
Perchè…?
5. Pregare
don Sergio Andreoli
Non si prega solo pronunciando parole.
Lo si fa anche piangendo.
Le lacrime possono dire al Signore:
“Aiutami!”.
Non crediate che pregare sia espressione di debolezza e di fragilità.
Non abbiate l’idea che la preghiera è roba da bambini.
Non vi giudicate cresciuti e maturi.
Pregate al mattino, alla sera.
Anche e soprattutto quando sentite la necessità interiore di uscire dal vostro isolamento.
Di domenica e di lunedì e in tutti gli altri giorni della settimana.
Ogni giorno del calendario è buono, per farlo.
Non vi limitate a pregare da soli.
Insieme si prega meglio.
Sopratutto nel “Giorno del Signore”, quando la comunità cristiana si raduna in chiesa.
Pregate, se volete, cantando.
Pregate, facendo silenzio.
Il Signore capisce bene ogni linguaggio.
Conosce tutto di voi.
Nulla gli è nascosto.
Se volete, però, raccontategli la vostra vita.
Sarà attentissimo!
Non perderà una sola delle vostre parole.
donsergiose@gmail.com
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