
La verità sulla grande mistica di Foligno stenta ad affermarsi, nonostante che Papa Francesco l’abbia canonizzata.
Una imprecisione si nota talvolta, quando si sente parlare di lei
La si definisce “religiosa”.
Ma lei non lo era.
Infatti sebbene avesse aderito a quello che oggi viene chiamato Ordine Francescano Secolare, e che in passato era definito Terz’Ordine Francescano, è sempre restata laica.
Chi legge sicuramente conosce qualche “terziaria”, che vive nella sua città.
Non si deve confondere con una “religiosa”.
Le suore – pensate a quelle, che operano in alcuni ospizi – e le monache – per esempio, le agostiniane, le clarisse e le benedeettine – sono sì “religiose”, che hanno fanno una “professione” speciale.
Angela, “terziaria” era e resta “laica”: nubile prima, sposata e madre, poi, e infine vedova.
Anche per questo la sua figura affascina, oggi.
È un bel segno dei tempi, che fa comprendere che la strada della santità non è proibita a nessuno; ci si può circolare liberamente e con grande fantasia.
Essa, infatti, consiste nel dare tutto il proprio cuore al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, che una volta entrati pienamente nella vita di qualcuno, sanno fare bene la loro parte e compiono prodigi.
Questo è avvenuto in Sant’Angela da Foligno, grande per le sue esperienze mistiche e per la sua dottrina spirituale, oltre che per la sua vita di penitenza e carità.
donsergiose@gmail.com
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