
da Antonio Luna (Segretario PD Spello)
Il risultato della due giorni elettorale europee-amministrative consegna un risultato di sicuro rilievo per i Democratici della Splendidissima Colonia Iulia. Il PD ottiene a Spello la maggioranza assoluta con il 51,1% (2486 voti) alle Europee, superando dell’1,9% la media umbra del PD (49,2%). Contribuisce in modo assoluto al risultato del 63,96% (3084 voti) che porta al successo la lista UNITI NEL CENTRO SINISTRA PER SPELLO ed anche questo è uno dei dati più alti di tutta l’Umbria nel 2014.
Ci congratuliamo con il nostro candidato Moreno Landrini perchè da oggi è Sindaco di Spello. Inoltre 5 espressioni del Partito Democratico (Irene Falcinelli, Domenico Barone, Flavio Righetti, Rosanna Zaroli, Elia Innocenzi) sulle 6 proposte entrano in consiglio comunale (16,7% di dispersione rispetto al totale dei nostri candidati). Tre di loro occupano i primi tre posti in ordine di preferenze, quattro i primi cinque. Dispiace particolarmente per la nostra Luigia Marini, che si è battuta con onore ed avrebbe meritato il medesimo risultato. Giova ricordare che nel 2009 il PD ottenne il 39,7% (2106 voti) alle Europee e perse 4 membri su 12 in consiglio comunale (33,3% di dispersione). La crescita è stata dunque rilevante.
Il merito è dell’intera struttura organizzativa del nostro partito che ha lavorato con continuità, intelligenza e passione in questi difficili mesi. Il PD non sarebbe molto senza i propri numerosi attivisti. Un profondo ringraziamento va soprattutto ai tanti cittadini di Spello che credono nel nostro progetto. Il grande cammino delle riforme avviate dal nostro segretario e premier Matteo Renzi, ha considerevolmente trainato questo splendido lavoro. E’ venuto il momento di dire che:
il partito democratico e l’Italia cominciano ad avere in mano il loro futuro.
P.S. Congratulazioni a Gianprimo Narcisi, Edoardo Merendoni (Circolo Guerrino Bonci) e Sabrina Santarelli per essere anch’essi entrati in Consiglio Comunale. Un saluto dispiaciuto a Luca Aristei (Moderati di Centro) e Lenardo Laloni (Comunisti italiani) che non ce l’hanno fatta.
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