
LUOGHI
VILLA
Se cercate – dove vi pare – Villa Andreoli, non la troverete.
Non è, infatti, un paese e neppure un quartiere cittadino.
Semplicemente è il mio appartamento nella Splendidissima Colonia Iulia, tradizionalmente definito Foresteria del Monastero di Santa Maria Maddalena.
Spazi abbondanti.
Scale un po’ ripide per accedere.
Due finestre, che aprono al mio sguardo la bellezza e la devozione.
Spalancandole, infatti, ammiro la facciata di Santa Maria Maggiore, la mia Chiesa di quando ero bambino.
In Villa sto bene, sicuramente, ma non posso trascurare alcune piccole-grandi cose, che comunemente, altrove, sono affidate ad altri,
L’ordine, per esempio.
Non può non esserci, se voglio produrre, culturalmente, qualcosa.
Soprattutto, se non intendo rinunciare alla tecnologia, anche a quella più avanzata.
Piccole attenzioni per grandi – lungi da me, però, la vanagloria! – risultati, come quello che sta prendendo forma definitiva; ad esso ho dato, dopo vari tentativi, il titolo Un prezioso scrigno.
Non è certamente un eremo, la Villa, ma favorisce senza dubbio la concentrazione e la meditazione.
Non riuscirei, se non fosse così, a spiegarmi la facilità, con cui, anche se un po’ acciaccato, riesco a muovermi al computer.
Cosa dovrò fare, per meritare – uso questo termine, no essendocene un altro adatto -, con il tempo, questa destinazione, dopo lo sfratto da Villa Pasquini, e prima ancora da Via Fiume Nera e Viale Ferdinando Innamorati?
Ringraziare il Signore, anzitutto; egli non mi ha mai abbandonato.
Lodare, poi, la munificenza delle Monache Agostiniane.
Infine, esaltare le qualità operative, messe a mia disposizione dai miei parenti, che vivono felicemente a Belfiore e a Foligno.
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