Spello, badante uccisa, marito condannato a 30 anni

(spellooggi.it) SPELLO – Giovanni Miceli, 68 anni, è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Olga Dunina, la moglie, uccisa a Foligno il 16 giugno scorso. Il gup di Perugia lo ha condannato a 30 anni di reclusione. La sentenza del processo, svolto con rito abbreviato, e’ arrivata oggi pomeriggio. Il corpo della donna era stato trovato da un passante all’interno di uno scatolone lungo la strada che da Foligno porta a Spello. Miceli fu rintracciato dai carabinieri circa un mese dopo il ritrovamento, ospite di una famiglia di conoscenti a Roma.

Per il pm Mario Formisano, Giovanni Miceli deve essere condannato al 30 anni per aver ucciso e occultato il cadavere di Olga Dunina, sua moglie, ritrovata il 16 giugno in uno scatolone abbandonato lungo la strada tra Foligno e Spello. Secondo l’accusa, l’avrebbe ucciso la moglie con più colpi, sferrati con un tubo di ferro per poi pulire l’abitazione nel centro di Foligno, chiudere il corpo nel cellophane e poi adeguarlo in uno scatolone, preso appositamente. Per trasportare il corpo Miceli – è stato ricostruito – si era servito di un operaio che ignorava il contenuto dell’involucro.

Proprio l’uomo aveva fornito agli investigatori elementi utili alla ricostruzione del delitto. Miceli, durante un interrogatorio, ha ammesso di aver ucciso la moglie, ma di averlo fatto in un raptus, al culmine di una lite fatta di insulti. “Diceva che ero impotente, brutto, sdentato”. All’ipotesi dell’impero l’accusa non crede. I familiari di Olga si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Gentile e Cozza. La parte civile si è allineata alla richieste della Procura, che ha richiesto il massimo in considerazione della scelta dell’imputato di un rito abbreviato che garantisce fino a un terzo di sconto della pena. E ha quantificato in un milione di euro il risarcimento.

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