Festival del cinema ‘Città di Spello’: Da martedì 3 marzo le proiezioni

‘The Montaldo day’! potrebbe essere questo il titolo del prossimo sabato 7 marzo del Festival del Cinema perché, pur essendo la giornata clou con la premiazione dei vincitori nel tardo pomeriggio al teatro Subasio, sarà comunque incentrata su un personaggio di altissimo profilo come il maestro Giuliano Montaldo, premio per l’Eccellenza di questa IV edizione della manifestazione spellana.
Nel primo pomeriggio (ore 16) infatti il Maestro presenterà il suo libro ‘Un marziano genovese a Roma’ nella Sala Petrucci del Palazzo del Cinema, a seguire (18,30) sarà di scena al Teatro Subasio per ricevere il premio all’Eccellenza nel corso della premiazione dei vincitori del Festival.

PREMIO ALL’ECCELLENZA 2015 AL MAESTRO GIULIANO MONTALDO
Sabato 07 marzo durante la cerimonia di premiazione
sarà consegnato il premio all’Eccellenza 2015
al MAESTRO GIULIANO MONTALDO

Regista, sceneggiatore e attore. Impiegato in un’azienda di spedizioni nella sua città natale, entra a far parte come collaboratore
della Cooperativa Produttori Cinematografici che inizia la sua attività nel 1951 con il film d’esordio di Carlo Lizzani, “Achtung! Banditi!”.
Partecipa al film ricoprendo un ruolo di secondo piano e si occupa anche dell’organizzazione. Negli anni successivi la sua passione per il mondo del cinema lo porta a continuare la sua carriera d’attore. Recita ancora per Lizzani, ma anche per Luciano Emmer e Valerio Zurlini. Alla fine degli anni Cinquanta è l’aiuto-regista di Gillo Pontecorvo in “La grande strada azzurra” (1957), di Lizzani in “Esterina” (1959) e collabora con Elio Petri per “L’assassino”, che esce nel 1961. Tra il 1958 e il 1959 esordisce alla regia con alcuni cortometraggi e nel 1961 realizza il suo primo lungometraggio, “Tiro al piccione”, opera coraggiosa che affronta un difficile momento storico attraverso l’ottica di un ragazzo che aderisce alla Repubblica di Salò. Nel 1964 “Una bella grinta” vince il Premio Speciale della giuria al Festival di Berlino e nel 1966 fa il regista della seconda unità nel pluripremiato “La battaglia di Algeri” di Gillo Pontecorvo. Nel 1971 il suo “Sacco e Vanzetti” si aggiudica la Palma d’Oro a Cannes. Abile professionista, sorretto da solida cultura, ha alternato il cinema d’impegno sociale a quello di evasione, spaziando dall’intrigo avventuroso (Ad ogni costo, 1967; Gli intoccabili, 1969) alla ricostruzione storica (Gott mit Uns, 1969; Sacco e Vanzetti, 1970; ), alla trasposizione cinematografica di romanzi italiani del dopoguerra (Gli occhiali d’oro, 1987; Tempo di uccidere, 1989). Nei suoi film ha affrontato personalità e momenti cruciali nella storia d’Italia: si ricordano ancora Giordano Bruno (1973); L’Agnese va a morire (1976); il documentario Le stagioni dell’aquila (1997); I demoni di S. Pietroburgo (2008), dedicato a F. Dostoevskij; il documentario L’oro di Cuba (2009); L’industriale (2011). Grande appassionato di musica lirica, si è dedicato anche alla regia di opere liriche. Nel 1982 firma lo sceneggiato per la televisione “Marco Polo”, girato in Cina, che riceve numerosi riconoscimenti e ottiene grande successo anche all’estero. È sposato con Vera Pescarolo, sorella del produttore Leo, sua assidua collaboratrice.
È stato direttore di importanti rassegne e di premi cinematografici ed è stato Presidente di Rai Cinema. Nel 2007 ha ricevuto il premio speciale David di Donatello alla carriera.

UN MARZIANO GENOVESE A ROMA
scritto con CATERINA TARICANO assieme ad Alberto Crespi, critico cinematografico e conduttore di Hollywood Party Radio Rai 3

sabato 7 marzo ore 16.00
Palazzo del Cinema – Palazzo Comunale Spello – Sala dell’Editto

In questo libro, l’unico sulla sua vita, il regista italiano parla apertamente di sé con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue e ne viene fuori il ritratto di un artista e di un uomo che ha sempre raccontato l’individuo in lotta contro il potere, l’umanesimo di chi combatte con la tolleranza, l’oppressione che in tutte le epoche è stata rappresentata dall’arroganza di chi non vuole perdere i privilegi. Tanti amici (Gian Maria Volonté, Gillo Pontecorvo, Elio Petri, Ennio Morricone), tanti monumenti del cinema internazionale (John Cassavetes, Gena Rowlands, Edward G. Robinson, Philippe Noiret, Nicholas Cage, Ingrid Thulin, Francisco Rabal, Janet Leigh, Klaus Kinski, Peter Falk, Charlotte Rampling, Burt Lancaster, Ann Bancroft, Rupert Everett), tante battaglie politiche e sociali, tante sorprese: la vita e le opere di Giuliano Montaldo costituiscono una delle storie più belle, rigorose e al tempo stesso avvincenti del Novecento italiano e del cinema italiano del dopoguerra. Caterina Taricano è giornalista, autrice e sceneggiatrice. Ha collaborato a «L’Unità» e scrive su «FilmTv», e «Il Corriere dell’Arte», occupandosi di cinema e arte. Collabora inoltre con il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Con Matteo Pollone ha scritto il Castoro dedicato a Neil Jordan. Giuliano Montaldo è regista, sceneggiatore e attore. Dopo alcune esperienze come attore (Acthung! Banditi;Cronache di poveri amanti,entrambi di Carlo Lizzani), esordì come regista con Tiro al piccione e proseguì con Una bella grinta. Affrontò poi una trilogia spettacolare sul potere: Gott mit uns, Sacco e Vanzetti e Giordano Bruno, rispettivamente sul potere militare, giudiziario e religioso. Con L’Agnese va a morire tornò al tema della Resistenza, passando poi ad esperienze televisive con Circuito chiuso e il colossale Marco Polo. Tra gli altri film ricordiamo Gli occhiali d’oro, Il giorno prima, Tempo
di uccidere, Le stagioni dell’aquila, I demoni di San Pietroburgo, L’industriale. Nel 2007 ha ricevuto il Ciak di Corallo alla carriera dell’Ischia Film Festival e nel 2010 il Premio Federico Fellini 8 ½ per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari.
“Come avrei fatto a fare Giordano Bruno e Sacco e Vanzetti senza il mio amico Gian Maria Volonté? È molto semplice: non li avrei fatti. Gian Maria aveva un quaderno in cui si segnava i dialoghi che doveva interpretare e passava le notti a sottolinearli con matite di vario colore: le battute più sottolineate erano quelle più sofferte, quelle nelle quali poteva dispiegare tutta la sua straordinaria capacità interpretativa”.

MEDIA PARTNER
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GEMELLAGGI
Il Festival del Cinema di Spello e dei Borghi umbri è gemellato con:
Centro studi e ricerche di storia e problemi eoliani, Tour Film Festval Lecce, The british Italian society, Document Art Festival, New York Italianas Est 2009, Inter Stas.

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