Emergenza sbarchi, prima accoglienza anche a Cannara

10 ragazzi sono stati accolti dalla comunità cannarese presso una struttura messa a disposizione da un privato

Emergenza sbarchi, prima accoglienza anche a Cannara. Nei giorni scorsi, l’Amministrazione Comunale di Cannara ha sottoscritto una convenzione con Arcisolidarietà, associazione cui la Prefettura di Perugia ha affidato il servizio di prima accoglienza e la gestione di servizi connessi all’emergenza sbarchi. L’accordo sancisce la collaborazione tra Comune e Arcisolidarità per favorire percorsi di integrazione dei rifugiati e dei titolari di protezione sussidiaria e umanitaria.

L’impegno nelle attività di pubblica utilità di enti locali favorisce indubbiamente percorsi positivi di inserimento finalizzati ad un’integrazione piena e serena.

Il Sindaco Fabrizio Gareggia, l’Assessore ai Servizi Sociali Elisabetta Galletti e le locali Forze dell’Ordine hanno ricevuto i 10 ragazzi accolti dalla comunità cannarese presso una struttura messa a disposizione da un privato. Nell’incontro, tenutosi presso la Sala Giunta alla presenza dei rappresentanti di Arcisolidarietà, i giovani hanno manifestato gratitudine per l’accoglienza ricevuta e si dicono felici di mettersi a disposizione per lavori di manutenzione, decoro e pulizia di aree verdi e strade, affiancati dal personale esterno del comune di Cannara.
«Credo sia necessario e utile – afferma Elisabetta Galletti – fronteggiare adeguatamente il flusso migratorio. La convenzione stipulata ci consente di fare la nostra parte e di agevolare entrambe le posizioni: sia quella della nostra comunità che li accoglie seguendo regole precise, sia quella del cittadino straniero che può dare il suo contributo alla vita della comunità. Sicuramente è un passo avanti nella gestione positiva del flusso migratorio».

«L’accoglienza – conclude Il Sindaco – è un’emergenza umanitaria che investe il nostro Paese molto più di altri paesi europei, chiamandoci a rispondere a situazioni drammatiche di persone che fuggono da condizioni di vita spesso disumane. L’accoglienza ‘programmata e organizzata’, consente ai Comuni di tutelare il territorio da situazioni fuori controllo e fuori programmazione, tramite progetti di integrazione che da un lato favoriscono l’inserimento e dall’altro, tutelano la comunità ospitante da gestioni improvvisate».

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