Giorno del ricordo, democrazia vera riconosce propri errori

Giorno del ricordo, democrazia vera riconosce propri errori Il Giorno del Ricordo significa condannare le persecuzioni razziali, politiche e culturali
giorno del ricordo

Giorno del ricordo, democrazia vera riconosce propri errori
Il Giorno del Ricordo significa condannare le persecuzioni razziali, politiche e culturali

da Elisabetta Galletti,
Vicesindaco Cannara
Nel giorno del ricordo mi preme sottolineare come una democrazia vera deve saper guardare senza pregiudizi e veli ideologici alla propria storia, saper riconoscere i propri errori e chiedere conto di quelli fatti da altri. Per questo motivo, celebrare  il Giorno del Ricordo significa condannare le persecuzioni razziali, politiche e culturali, onorare le vittime degli scontri culturali ed ideologici, superare le divisioni ed evitare il ripetersi di eventi che hanno segnato così gravemente il nostro passato.

In occasione di questa giornata è importante che nelle scuole di ogni ordine e grado siano  previste iniziative volte a diffondere la conoscenza di quei tragici accadimenti che costrinsero tantissimi italiani, abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, a lasciare le loro case, spezzando secoli di storia e di tradizioni

Le giovani generazioni devono conoscere anche le pagine più brutte della storia –  per apprezzare e difendere le conquiste della democrazia, i principi di dignità della persona, del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e dei diritti delle minoranze. Pertanto  rammentare la giornata del ricordo è un atto dovuto, non semplicemente rievocativo, ma un momento di riflessione sugli errori del passato, sul senso dell’unità dell’Italia contro tutte le barbarie.

Ci si può ormai ritrovare, superando vecchie e laceranti divisioni, nel riconoscimento dell’insegnamento e del significato profondo che gli eccessi e le aberrazioni delle foibe hanno prodotto. Una data – quella del 10 febbraio – che non deve essere celebrata per rilanciare una sterile quanto inutile visione revisionista della nostra storia recente, ma che va vissuta nella memoria dei tanti esuli costretti ad abbandonare forzatamente le loro abitazioni ed i loro affetti più cari e barbaramente uccisi.

La condanna di qualsiasi tipo di regime antidemocratico si deve legare a comportamenti quotidiani tesi a dare linfa vitale ogni giorno ai principi fondanti delle istituzioni democratiche, nel rispetto delle differenti opinioni politiche e religiose. Senza libertà non c’è uomo che possa sentirsi pienamente parte delle società, senza diritti l’odio prevale sulla razionalità e genera tragedie immani. Per questo è importante ricordare e tramandare ai nostri ragazzi, alle nostre giovani generazioni un messaggio di speranza, dove l’integrazione fra le diverse culture diventi un valore, dove il rispetto per le persone si fondi sulla forte convinzione che non ci sono uomini diversi dagli altri, perché dobbiamo guardare l’altro come se guardassimo noi stessi.

Giorno del ricordo

Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92 essa vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». Al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati uccisi mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.

FOIBA

Foiba è il termine con cui si indicano i grandi inghiottitoi (o caverne verticali, o pozzi), tipici della regione carsica e dell’Istria. Le foibe non sono quindi dei particolari tipi di caverne come viene spesso, erroneamente, affermato, ma solo il termine con cui vengono indicati gli inghiottitoi carsici tipici della regione giuliana, che in tale territorio assumono spesso dimensioni spettacolari. Se ne contano circa 1700 in Istria

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