
Il cartello stradale riporta Capitan Loreto, ma voi, Spellani, sapete benissimo che si deve dire Santa Luciola. Diminutivo di “Lucia”, il termine è simpatico e attraente.
La posizione geografica del paesino, un po’ meno, visto che gli scorre velocissima vicino – in aggiunta a quella di una volta, che si percorreva in bicicletta -, la strada, che porta a Santa Maria degli Angeli, Perugia e ancora più su.
Vi ha operato per lunghissimi e fecondissimi anni, Don Sergio Tassi, valtopinese di origine, che fu anche Vice-Rettore, per un po’, del Seminario Diocesano di Foligno, oggi fisicamente presente, ma sostanzialmente morto e sepolto.
Ne ho potuto raccomandare il ricordo proprio ieri sera nella Chiesa che fu sua, certamente, ma prima ancora di Don Bernardo Angelini, con cui collaborò Don Angelo Cappotti, indimenticabile.
Don Sergio riuscì ad attirare tanta gente nella piccola fetta di terra – in pianura e in collina -, dando vita ad un Presepio, che migliorava e arricchiva ogni anno.
Ora egli non c’è più fisicamente, perché la morte gli ha permesso di andare in Cielo, ma spiritualmente è lì, che osserva, sorride e approva tutto quello che vien fatto per il bene delle anime, a cui egli, provvidenzialmente, assicurò la possibilità di percorrere il Cammino Neocatecumenale.
Sarebbe interessante approfondire la conoscenza della sua azione pastorale ed anche la storia della nascita e crescita del complesso Chiesa-Casa-Uffici, che è lì a testimoniare un passato dinamico e coraggioso della Chiesa di Foligno, di cui Santa Luciola, insieme a tutta Spello, è parte integrante.
Ci sarà la persona adatta, che deciderà di farlo?
Se sì, tutti ne trarranno giovamento e saranno stimolati, non solo a conservare l’esistente, ma soprattutto a dare impulso al nuovo, con grande coraggio e fantasia, che il Signore non nega a chi si mette totalmente nelle sue mani.
Fatemelo sapere – mi raccomando! -, appena la cosa si realizzerà.
Voglio gloriarmi d’averla immaginata per primo!
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