Il Consiglio di Stato sostiene il Comitato Campodonico e Ca’ Rapillo nella battaglia per la trasparenza ambientale

Riconosciuto il diritto di accesso agli atti dell'allevamento intensivo a Spello, la Regione Umbria è ora obbligata a fornire documentazione pertinente, evidenziando l'importanza della salute pubblica e della trasparenza.

 Il Consiglio di Stato sostiene il Comitato Campodonico e Ca' Rapillo nella battaglia per la trasparenza ambientale

 Il Consiglio di Stato sostiene il Comitato Campodonico e Ca’ Rapillo nella battaglia per la trasparenza ambientale

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello del Comitato “Campodonico e Ca’ Rapillo Insieme per la Salute”, ribaltando una decisione precedente del TAR Umbria che limitava l’accesso a documentazione cruciale riguardante un allevamento avicolo intensivo a Spello. La sentenza, emessa il 31 dicembre 2024, riconosce il diritto del comitato di ottenere informazioni ambientali, come verbali tecnici e autorizzazioni storiche rilasciate dalla Provincia di Perugia.

Il tribunale ha chiarito che i documenti in questione sono di importanza ambientale secondo il decreto legislativo 195/2005, e ha stabilito che la Regione Umbria, attualmente responsabile della materia, deve garantire l’accesso a tali atti, senza poter giustificare eventuali ritardi o mancanze nella trasmissione dei documenti storici. Questa decisione rappresenta una significativa affermazione del diritto alla trasparenza, specialmente in relazione a pratiche potenzialmente dannose per l’ambiente e la salute pubblica.

Il presidente del Comitato, Dino Angelini, e la vice presidente Katia Tordoni hanno espresso la loro soddisfazione per il verdetto, sottolineando che si tratta di una vittoria per la trasparenza e la protezione della salute dei cittadini. Hanno evidenziato come, dopo la sentenza del TAR di maggio che aveva parzialmente respinto le loro richieste, non si fossero lasciati scoraggiare. La nuova sentenza del Consiglio di Stato conferma la necessità di non lasciare che la burocrazia ostacoli il diritto di accesso alle informazioni ambientali.

I rappresentanti del comitato hanno ribadito il loro impegno nel sorvegliare le attività che influenzano la qualità dell’aria e nel promuovere una maggiore trasparenza da parte delle istituzioni. Hanno anche espresso gratitudine verso gli ex consiglieri comunali di opposizione, Paolo Lillocci e Lorenzo Sensi, che hanno supportato il comitato sin dagli inizi, evidenziando l’importanza della loro voce in un contesto di potenziale silenziamento.

Questa sentenza non solo rafforza il potere del Comitato Campodonico e Ca’ Rapillo, ma funge anche da importante precedente per altre associazioni e cittadini coinvolti in questioni ambientali, sottolineando che il diritto all’informazione e alla salute è un principio fondamentale che deve essere protetto e rispettato.

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