Ieri ho avuto l’opportunità di fare riferimento a Sant’Angela da Foligno, per sottolineare l’intensità del suo rapporto di amore con la Santissima Trinità.
Si tratta di una normale realtà, se si tiene conto dell’incommensurabile tesoro – la salvezza – nascosto nel campo, che ciascuno di noi ha trovato e ha fatto suo.
Nostro dovere è custodirlo, conservarlo, con la preghiera e con quell’impegno penitenziale, che vuol dire continuo cambiamento di mentalità, per adeguarla il più possibile a quella di Gesù Cristo.
Non è un’operazione facile in un mondo, che segue la via della violenza e ha fatto del denaro un idolo, a cui si sacrifica tutto.
Provare, comunque è possibile, anzi doveroso.
Soprattutto per noi cristiani, che siamo animati dalla virtù teologale della speranza.
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