Salubrità ambienti allevamento tacchini di Via Campodonico a Spello

Salubrità ambienti allevamento tacchini di Via Campodonico a Spello

Salubrità ambienti allevamento tacchini di Via Campodonico a Spello

Salubrità ambienti allevamento – Il capogruppo della Lega all’Assemblea legislativa dell’Umbria, Stefano Pastorelli, annuncia la presentazione di una interrogazione a risposta immediata con cui chiede chiarimenti alla Giunta di Palazzo Donini in merito all’allevamento intensivo di tacchini di Via Campodonico a Spello”.

di Stefano Pastorelli – Capogruppo Lega Umbria

Il consigliere regionale di maggioranza spiega di aver “presentato una richiesta di accesso agli atti” e di aver voluto verificare “se sono state richieste informazioni riguardanti l’idoneità edilizia dell’immobile suddetto e le eventuali autorizzazioni concesse per lo smaltimento di liquami in base al numero di volatili presenti”. La risposta ricevuta, spiega Pastorelli, riporta che l’idoneità edilizia è stata trasmessa dal Comune di Spello il 14 dicembre 2022; all’interno della struttura possono essere allevati 31mila animali suddivisi 5 unità immobiliari; sono state approvate le autorizzazioni per lo smaltimento dei liquami.

Stefano Pastorelli

“Il Comune di Spello – evidenzia Stefano Pastorelli – non ha mai risposto ufficialmente alle sollecitazioni di chiarimenti avanzate da cittadini residenti nelle zone adiacenti all’allevamento. E in ogni caso, se deve essere garantito il ‘diritto di fare impresa’, è chiaro che un allevamento di oltre 30mila capi di tacchini rappresenta una fonte di possibile rischio ambientale, qualora non venissero rispettati i parametri previsti dalla normativa vigente, con conseguente grave danno per la salute dei residenti limitrofi. Oltre ad un probabile inquinamento sia dal punto di vista acustico che olfattivo”.

“Per questi motivi – conclude il consigliere di maggioranza – ritengo necessario che la Giunta regionale fornisca informazioni dettagliate rispetto ai controlli effettuati sulle acque reflue ed sulle modalità di smaltimento dei prodotti di scarto; alla verifica circa l’esistenza di amianto sui tetti delle strutture; alla valutazione della possibile installazione di una stazione di controllo dell’aria e delle acque reflue da parte di Arpa  Umbria a salvaguardia dell’interesse ed igiene pubblica; alla certezza che le autorità preposte adottino tutte le misure necessarie atte a garantire la salubrità sia dei luoghi di lavoro che degli ambienti esterni ad esso”.

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